Progettazione tecnica della teca espositiva per i reperti rinvenuti all’interno del Castello di Squillace, presumibilmente di due guerrieri del XIII sec.
In questo progetto la sintesi espositiva e la necessità di ricreare la location in cui gli scheletri sono stati rivenuti, ha giocato un ruolo fondamentale.
La teca è realizzata completamente in Plexiglass, con lettino interno rialzato, in Plexiglass e con una griglia di fori per garantire l’areazione all’interno della teca. Intorno al pannello di base vi è un bordo necessario per contenere il materiale sabbioso atto a ricreare il sito del ritrovamento dei reperti. Tra i fori del lettino e il materiale sabbioso vi è un panno di poliestere bianco a trama larga che consente la ventilazione ed al tempo stesso il contenimento della sabbia.
Al fine di assicurare un corretto abbattimento di tutte le particelle inquinanti sospese nell’aria, è previsto, all’interno della teca, sotto il lettino, l’alloggiamento di un depuratore d’aria elettronico con filtro elettrostatico e con luce ultravioletta.
Quest’ultimo può essere ispezionato/manutenuto attraverso uno sportello posto sul lato corto della teca e chiuso da viti a scomparsa.